28 SETTEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ABORTO LIBERO, SICURO E GRATUITO

Il 28 settembre sarà la giornata internazionale per l’aborto sicuro, libero e gratuito.
Nel 2024 è ancora necessario ribadire quanto questo diritto sia fondamentale per tutte le donne di qualunque età e condizione, ma anche per la società stessa.
La genitorialità consapevole e la successiva scelta o meno di assumersi la responsabilità di crescere un essere umano non può essere limitata, soprattutto perché questo tipo di scelte, se imposte, condizionano in particolar modo le donne.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo e incalzante lavoro di dissuasione e colpevolizzazione di chi decide per questa soluzione: le limitazioni nei modi e nei tempi, il libero accesso (per di più finanziato con denaro pubblico) delle associazioni PRO-VITA nei reparti di interruzione volontaria della gravidanza, l’obbligo (OBBLIGO!) per la donna di ascoltare il battito che, ricordiamolo, battito cardiaco NON È, in quanto il cuore deve ancora formarsi nelle prime settimane, la difficoltà di trovare un medico che effettui l’IVG nei reparti degli ospedali pubblici, per scelte cosiddette morali e personali, che nascondono il desiderio di una carriera meno limitante.

In alcuni Paesi, anche Europei, sono state emanate leggi che vietano l’aborto e lo considerano alla stregua di un omicidio.

Si tratta di scelte politiche che non riducono il numero degli aborti, ma mettono in pericolo la salute ela vita delle donne.

Noi tutti e tutte abbiamo il dovere di contrastare questi attacchi alla libertà di scelta e di promuovere  un’informazione approfondita sulla sessualità e sull’affettività, a partire dai e dalle giovani e adolescenti, che spesso si trovano in una melma di falsità ideologiche, che compromettono l’informazione e distorcono la realtà.

Se si vuole davvero limitare il ricorso all’aborto, si deve, per prima cosa, garantirlo a tutte e soprattutto istituire una profilassi e un’educazione sessuale capillare, per impedire anche che si diffondano abitudini lesive della salute fisica e psicologica. Basti pensare al recente caso della quattordicenne romana rimasta incinta dopo aver partecipato alla cosiddetta “roulette sessuale”.

La CUB e la CUB DONNE si fanno promotrici di queste ragioni e sostengono le decisioni autonome di ognuno sul proprio corpo.

CUB Donne di Roma