AGOSTO, l’accordo loro non lo riconosco

Con l’approssimarsi della riapertura delle scuole, vengono fuori le falle del sistema di accreditamento del servizio OEPAC, che da mesi denunciamo: nella calura estiva, anche CISL e CGIL si sono resi conto che molte operatrici e operatori rischiano una drastica riduzione delle ore di lavoro, visto che la maggior parte di loro è costretto a svolgere altri servizi per arrivare ad un reddito dignitoso.

Che l’accordo quadro del 10 agosto, sottoscritto in gran segreto tra AGCI-CONFCOOPERATIVE-LEGACOOP e FpCGIL-CISL FP rappresenti l’ennesimo favore agostano operato a vantaggio dei datori di lavoro, emerge in modo chiaro nell’ultimo capoverso della lunga premessa, pag. 3 del citato accordo, che vale la pena riportare integralmente “Le parti non intendono derogare a quanto previsto dal CCNL, di cui ribadiscono la funzione centrale nella regolamentazione del mercato del lavoro, ma perseguire il massimo ampliamento delle possibilità di lavoro e di incremento del reddito, valorizzando il principio “di volontarietà di entrambe le parti” contraenti nel rapporto di lavoro a tempo parziale, nel rispetto dei parametri retributivi del CCNL”.

Affermazioni che alimentano legittime preoccupazioni, per due ordini di motivi:

  • Se le parti si muovono nel rispetto delle regole contrattuali, perché hanno la necessità di giustificare il loro comportamento? Lo fanno perché sono “caritatevoli” o perché con il contratto “bino” – unico datore, unico lavoratore in due distinti livelli – sfruttano lavoratici e lavoratori, anziché dare loro un salario dignitoso, adeguato al proprio profilo professionale?

  • La seconda preoccupazione è ancor più fondata. Citare la volontarietà di entrambe le parti è una affermazione a dir poco ipocrita, smentita dai fatti, dalle statistiche e dall’elementare buon senso. Tutti i dati OCSE, ISTAT e INPS testimoniano l’abuso del part-time involontario nel nostro Paese, particolarmente a danno del personale femminile. Da sempre è consolidato il concetto giuridico che definisce il lavoratore, da solo, il soggetto debole nei confronti del datore di lavoro. Come Totò , verrebbe da dire: ma ci faccia il piacere!

SU QUESTI PRESUPPOSTI, RIBADIAMO che:

Nessuna lavoratrice e lavoratore che, sino a maggio 2022 ha svolto mansioni nel servizio OEPAC, deve perdere il posto di lavoro o essere sottoposta/o a ricatti per poterlo mantenere.

Questo accordo è l’ennesima dimostrazione di quanto, da tempo, sosteniamo: L’UNICO MODO PER GARANTIRE LA QUALITÀ DELL’ASSISTENZA E LA DIGNITÀ DEL LAVORO  È L’INTERNALIZZAZIONE DEL SERVIZIO!

Il Comune deve riaprire il tavolo delle trattative e dire apertamente se, nella presente situazione di perdita di valore dei salari, intende appoggiare questi giochi di prestigio al ribasso a danno di lavoratrici e lavoratori che, da anni, prestano il loro prezioso contributo professionale.

In caso contrario, la nostra organizzazione si attiverà, da subito, per la mobilitazione e lo sciopero della categoria.

DA SOLI/E SIAMO DEBOLI MA INSIEME POSSIAMO RIUSCIRE AD OTTENERE CIÒ CHE È GIUSTO E LEGITTIMO

MOBILITIAMOCI!

CUB SUR di Roma e Provincia