Care compagne e cari compagni,
come probabilmente sapete, nell’ambito dello sciopero generale intercategoriale promosso dalla Confederazione CUB questo 23 ottobre, la CUB Sanità ha dato una caratterizzazione specifica alle rivendicazioni degli operatori e operatrici sociali e sanitari.
La nostra piattaforma e la vostra sono sostanzialmente la stessa cosa, come è ovvio, visto che partiamo dalle medesime opzioni politico-sindacali.
L’idea che il diritto delle persone (di tutte le persone, a cominciare da quelle più fragili) alla salute e i diritti sociali non possano essere subordinate alla logica del profitto, alla scelte dello stato e degli enti locali che privilegiano gli interessi del sistema finanziario e industriale, favoriscono le privatizzazioni, le assicurazioni private e la logica aziendale/industriale ci spinge a sostenere con la massima forza la priorità alla sanità pubblica, alla reinternalizzazione di tutti i servizi sociali, sanitari, assistenziale ed educativi.
Queste premesse sono per tutti noi la condizione per la tutela dei diritti della cittadinanza così come delle lavoratrici e dei lavoratori.
Da queste opzioni discendono tutte le articolazioni successive:
- la rivendicazione del diritto a servizi di qualità
- la rivendicazione di nuove assunzioni nel settore pubblico per tutte le figure professionali
- la richiesta, ogni volta che se ne presenta l’occasione, di assumere nel pubblico il personale dei servizi invece di ricorrere ad appalti, accreditamenti e agenzie
- la rivendicazione di diritti uguali per il personale dipendente pubblico e privato
- la lotta per un contratto unico in tutto il comparto, che parta dal contratto dei dipendenti pubblici
- la lotta per percorsi e profili formativi e titoli professionali coerenti con una visione degli operatori sociali e sanitari come agenti di inclusione e recovery anziché come semplici tecnici della malattia o del disagio.
Tutto questo passa per il rispetto della dignità del lavoro e richiede una lotta incessante per sconfiggere il precariato, i tempi determinati che si susseguono, le partite IVA, gli Albi professionali e le mille forme di ricatto, di lesione anche dei diritti elementari che le leggi vigenti ed i contratti nazionali tutelano appena. Istituzioni e committenze pubbliche e aziende padronali, comunque travestite, vogliono campo libero nello sfruttamento, praticano un autoritarismo arrogante e non sopportano in nessun modo l’opposizione delle lavoratrici e dei lavoratori
E’ per questo che è necessario dare vita ad un movimento sindacale reale, continuativo e progressivamente esteso per ampiezza territoriale e per capacità di organizzare settori sempre più importanti della nostra gente. Il nostro obiettivo, che abbiamo certamente in comune, è di presentarci alle prossime scadenze contrattuali con una forza che ci permetta di mettere in discussione le piattaforme collaborazioniste dei sindacati tradizionali.
E’ quello che tutti noi facciamo ogni giorno, a volte insieme nell’ambito degli organismi unitari, tra cui alcuni di quelli che promuovono lo sciopero del 13 novembre.
E’ per questo che – seppure la vicinanza con lo sciopero del 23 ottobre e altre scadenze non ci permettano di praticare seriamente uno sciopero nazionale – abbiamo dato indicazione alle organizzazioni locali di CUB Sanità di aderire alla Vostra iniziativa e organizzare eventi locali di sostegno tutte le volte che sia possibile.
La lotta continua…
CUB Sanità