ALITALIA: il Covid non è la scusa per rinunciare alla trasparenza

Nessuno firmi accordi senza il consenso dei lavoratori

Parte la petizione dei lavoratori per impegnare le oo.ss.:

  • alla consultazione e al referendum;
  • a non firmare deroghe al trasferimento di tutti i lavoratori nella newco.

Oltre alle nomine di Caio e Lazzerini, quest’ultimo sarà anche Direttore Generale, l’Assemblea dei soci ed il CdA della NewCo hanno assegnato le deleghe al Presidente e all’AD di ITA, tra cui la creazione della società di Handling e Manutenzione.

SI PREPARA LO “SPEZZATINO”: UNA SCELTA IRRESPONSABILE

Nel silenzio generale, prima ancora che sia definito qualunque Piano per la futura Compagnia di Bandiera italiana, si ribadisce la volontà di avviare lo smembramento di quanto resta di Alitalia: quella scissione dell’atomo di cui ha sempre parlato il Ministro Patuanelli, ipotizzando la creazione di una holding a cui conferire, separatamente, le attività di volo e di terra, peraltro oltremodo frammentate.

Tale progetto, oltre ad essere pericoloso per il futuro dei lavoratori, non ha alcun fondamento industriale, viste le esigue dimensioni raggiunte complessivamente da Alitalia, minacciata da un ulteriore ridimensionamento e da una prospettiva tutt’altro che chiara a causa della pandemia in corso.

UN SILENZIO INQUIETANTE

Dai sindacati mainstream, però, neppure una parola su quanto si sta preparando: un sinistro silenzio a cui abbiamo già assistito in più occasioni nel passato, con i risultati che conosciamo nel 2008 e 2014.

Con ogni probabilità, ferve il lavorio sotterraneo di preparazione degli accordi-e-accordicchi che daranno vita alla futura ITA e che “emergeranno” non appena sarà varato il Piano in segreta preparazione al Mef, con l’ausilio dell’onnipresente Scaramella e del neo-AD Lazzerini.

Per quanto trapela non c’è da restare tranquilli né a terra che sarà frammentata e oltremodo “snellita”, né a volo, ove, come emerge sulla stampa, sarebbe addirittura in cantiere la proposta sindacale di un nuovo contratto di lavoro, in cui prevarrà la cottimizzazione salariale (…sempre con la dilagante presenza delle indennità di volo che ipotecano la pensione!), ancor più di quanto accade da tempo.

TRASPARENZA: UN PRESUPPOSTO A CUI NON SI PUÒ RINUNCIARE

A questo punto è più che mai urgente che i lavoratori rivendichino la necessaria trasparenza e l’opportuno coinvolgimento su tutto quanto si definirà nei prossimi mesi, con una accelerazione che sarà imposta da Governo e azienda e, avallata dalle solite firme-e-firmette.

UNA PETIZIONE A TUTELA DEL FUTURO DELLA CATEGORIA

A tale proposito Cub Trasporti ed AirCrewCommittee si adopereranno, a partire dai prossimi giorni, insieme a tutti coloro che lo riterranno opportuno (altre sigle sindacali, comitati, lavoratori) per avviare una petizione dei lavoratori Alitalia sai in A.S. in cui si ribadisca che:

  • nessun accordo dovrà essere stipulato senza il consenso preventivo della categoria e nessuna intesa sindacale potrà essere sottoscritta e applicata senza che sia effettuato un referendum preventivo dei lavoratori;
  • nessun accordo sindacale dovrà consentire di derogare alle disposizioni di legge (art. 2112 del Cod.Civ.) sulla tutela occupazionale nel passaggio delle attività di AZ Sai in A.S. in Ita.

3 MLD DI EURO SONO UNA GRANDE OPPORTUNITÀ: NON SPERPERATELI IN MANCE E MANCETTE

23.11.2020

Cub Trasporti – AirCrewCommittee