I DONI DEL NATALE DEL CAMBIAMENTO:
- PATUANELLI ANNUNCIA LO “SPACCHETTAMENTO” DI AZ;
- SI VA AL RINNOVO DELLA CIGS A TERRA E VOLO;
- L’AGENZIA DELLE ENTRATE INVIA CENTINAIA DI AVVISI
DI ACCERTAMENTO A PILOTI E ASSISTENTI DI VOLO.
Il Ministro Patuanelli, a soli 4 giorni dall’incontro con i sindacati al Mise, ove poco e niente ha detto sul futuro di Alitalia, rinviando ogni dettaglio alla definizione del Piano che stilerà il nuovo Commissario Leogrande, CONFERMA L’INTENZIONE DI AVVIARE LO SMEMBRAMENTO DELLA COMPAGNIA DI BANDIERA (… e di rivederne il brand?).
Infatti mentre il Ministro annuncia, sul Messaggero di oggi, di aver bonificato i 400 mln di euro per Alitalia Sai in A.S., senza aspettare la conversione del Decreto e prima ancora che vengano forniti i dettagli sulla posizione economica della compagnia stessa (…evidentemente molto grave!), CONFERMA L’INTENZIONE DI “SPACCHETTARE” AZ E, GIOCANDO MALDESTRAMENTE CON LE PAROLE, SI DICHIARA INTENZIONATO A SCONGIURARNE LO “SPEZZATINO”.
A parte l’alchimia dialettica, la sostanza è la stessa: non solo Patuanelli conferma il ridimensionamento della Compagnia di Bandiera italiana ma annuncia l’inizio della fine della sua integrità, CON LA TRASFORMAZIONE DI ALITALIA IN UNA HOLDING, suddivisa nella parte di volo, “molto appetita” soprattutto da LH e in altre attività di terra tra cui, ad esempio, l’handling per cui “spetta al Commissario AZ fare delle proposte”.
UN DISEGNO DA RESPINGERE E CHE, INSIEME AL RIDIMENSIONAMENTO E AI CONSEGUENTI LICENZIAMENTI, CONTRADDICE LE PROMESSE DI RILANCIO:
velocemente si vuole preparare il piatto per la concorrenza, dandole in pasto quanto resta di Alitalia, come preteso anche da Lufthansa e benedetto dalla Senatrice “Lady Luftwaffe”.
UNA ALITALIA SPACCHETTATA SAREBBE DI FATTO POLVERIZZATA: a nulla vale il paragone con il vincente modello societario di LH. Se si realizzasse lo spezzatino di Alitalia si condannerebbe alla liquidazione ciò che resta della compagnia, con dei rami di attività molto più piccoli di quelli di LH, incapaci di reggere il mercato. Al contrario, lasciando tali attività in AZ, dopo i necessari investimenti, potrebbero contribuire ad incrementare il fatturato della Compagnia di Bandiera italiana, visto l’elevato know-how esistente.
TUTTO CIÒ È INACCETTABILE E SI RENDE IRRINUNCIABILE RILANCIARE LA MOBILITAZIONE CHE NON PUÒ E NON DEVE FERMARSI
Nel clima prenatalizio il 23.12.2019 si prepara un altro dono per i lavoratori AZ: altra Cigs!
A quanto pare anche per Leogrande, come è stato per i Gubitosiboys, il primo atto dal suo insediamento sarà il prolungamento degli ammortizzatori sociali per gestire le eccedenze di personale già individuato: a nulla sembra valere il fondato rilievo, finora non condiviso dalle OO.SS. che hanno sottoscritto gli accordi di Cigs, che gli esuberi non esistono e che ci sono ragionevoli dubbi sulla legittimità della cassaintegrazione, sia a volo che a terra.
Sarebbe almeno sensato che Leogrande, su input del Governo e su richiesta dei sindacati convocati (…sempre che riconsiderino gli errori fatti e che si rendano disponibile a tale rivendicazione!) stralci la Cigs a zero ore, con la quale si individuano eccedenze strutturali, ancor prima che sia definito un Piano industriale, a tutt’oggi neppure ufficialmente abbozzato. Tutto ciò, peraltro, in assenza di una certezza sugli strumenti di gestione della Cigs: il Governo continua a rimandare decisione su come finanziare dal 2020 il FdS del Trasporto Aereo, esponendo l’intera categoria ad ULTERIORI BRUTTE SORPRESE SOTTO L’ALBERO.
L’AGENZIA DELLE ENTRATE SCRIVE AI NAVIGANTI AZ
Come non bastasse in queste ore l’Agenzia delle Entrate sta recapitando numerose cartelle di avviso di accertamento ad assistenti di volo e a Piloti per richiedere loro il pagamento di tasse non versate da Alitalia Cai, come sostituto di imposta, relative ad alcune voci che compongono le retribuzioni dei naviganti AZ.
Tale iniziativa dell’Agenzia delle Entrate è in linea con l’interpretazione fornita da Inps e Ispettorato del lavoro sulla natura retributiva delle molteplici indennità previste nel CCNL di Piloti e AA/VV: motivo per il quale Alitalia Cai e Sai avrebbero ricevuto delle sanzioni per elusione contributiva perpetrata a danno della collettività e dei lavoratori, considerando indennità ciò che sono parti della ordinaria retribuzione.
In realtà tale pratica è stata adottata da numerose compagnie aeree in Italia, comprese Ryanair e EasyJet, sanzionate prima di Alitalia: infarcendo con le indennità le retribuzioni dei naviganti, tutte le compagnie hanno fruito di sconti contributivi che hanno ipotecato le pensioni, la maternità e le altre prestazioni assicurative e previdenziali, nonché hanno beneficiato di tagli retributivi a danno di Piloti e AA/VV su TFR, tredicesima, quattordicesima, e altri istituti, inficiando addirittura il calcolo degli importi integrativi del FdS del Trasporto Aereo.
Gli accertamenti ispettivi dell’Inps e dell’Ispettorato del Lavoro, che hanno preso le mosse dagli esposti presentati da Cub Trasporti ed AirCrewCommittee nel 2016 e 2017, rispettivamente sui mancati riposi per i naviganti e l’illegittimità della cigs a volo e a terra, hanno di fatto dimostrato l’errata qualificazione di molte indennità, costituenti una parte consistente di salario del personale navigante, come previsto dalle firme e firmette sui contratti capestro di gran parte delle OO.SS. che, oggi, tentano di proporsi come paladine dei lavoratori, schierandosi a difesa delle istanze datoriali (COSA SERVE PER CAPIRE COME STANNO LE COSE?).
Nelle ultime ore, con strano tempismo, sono stati fatti circolare dei documenti interpretativi del Ministero del Lavoro di ottobre e dicembre u.s. che contraddicono le conclusioni dell’Inps e dell’Ispettorato del Lavoro, ribaltando le considerazioni degli enti ispettivi sulla natura retributiva delle indennità per il personale navigante: una decisione assolutamente favorevole alle aziende e che pregiudica la costruzione di una pensione dignitosa ed una adeguata retribuzione per i lavoratori (…basti pensare alle recenti ridicole 13sime erogate a Piloti e AA/VV), con differenze annuali da recuperare ben superiori agli importi rivendicati dalle Agenzie delle Entrate.
Certo è, invece, che se l’interpretazione corretta dovesse essere quella fornita dal Ministero del Lavoro, decadrebbe automaticamente la fondatezza delle richieste dell’Agenzia delle Entrate.
La Cub Trasporti ed AirCrewCommittee in ogni caso hanno dato mandato ai legali di procedere alla preparazione di una tempestiva impugnativa (entro 30 giorni dalla ricezione degli avvisi o dalla notifica postale di giacenza) nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, in modo da avviare un ricorso finalizzato all’accertamento della natura retributiva delle “indennità” in questione, al recupero dei contributi elusi e delle differenze economiche maturate.
Tutti coloro che saranno interessati potranno contattare i nostri delegati che comunicheranno i documenti necessari per avviare le necessarie iniziative di difesa legale.
E’ evidente che il percorso avviato da Cub Trasporti e AirCrewCommittee è stato mirato, fin dall’inizio, a sostenere i diritti acquisiti dei lavoratori ed anche a gettare le basi affinché non siano più i lavoratori a dover pagare le crisi aziendali con la rinuncia ai diritti e a parti di retribuzione, sacrificati con l’avallo di gran parte dei sindacati.
Paradossale l’attacco sferrato da parte di diverse OO.SS., nei confronti di chi ha avviato una battaglia di legalità e di diritto: in questo modo alcune OO.SS. stanno sostenendo soluzioni che ipotecano salari e pensioni invece di cogliere l’occasione per rimettere in discussione l’intero impianto contrattuale, a difesa degli interessi della categoria. CHISSÀ SE QUESTO È IL PREZZO PER CONTINUARE AD ASSICURARSI I 10 MLN DI EURO L’ANNO DI DISTACCHI E PERMESSI SINDACALI.
E’ COMUNQUE CERTO CHE CUB TRASPORTI E AIRCREWCOMMITTEE NON SI LASCERANNO INTIMORIRE E CHE PROSEGUIRANNO LE INIZIATIVE IN DIFESA DEL FUTURO DEI LAVORATORI, DELL’INTEGRITÀ DELL’AZIENDA, CONTRO I LICENZIAMENTI E IL RIDIMENSIONAMENTO DELLA COMPAGNIA DI BANDIERA ITALIANA.
21 DICEMBRE 2019
CUB TRASPORTI – AIRCREWCOMMITTEE