Lo scorso 17 Marzo, l’Assemblea Capitolina ha respinto, con l’astensione della maggioranza della Giunta, la mozione, a firma dell’assessore De Santis, che prevedeva l’avvio del percorso di internalizzazione del servizio di assistenza educativa.
I circa 3000 operatori educativi per l’Autonomia e la Comunicazione (OEPAC) svolgono un servizio indispensabile per consentire il diritto allo studio e l’inclusione scolastica delle alunne e degli alunni con disabilità, ma, a causa del sistema di appalti, percepiscono retribuzioni al limite della soglia di povertà, con part time di poche ore settimanali, soggetti a continui cambi di gestione e condizioni lavorative precarie che, inoltre, variano da municipio a municipio, da scuola a scuola.
In più, il loro contratto, pur essendo a tempo indeterminato, viene sospeso nei mesi estivi, nei quali oltre a non percepire alcuna retribuzione, non possono accedere agli ammortizzatori sociali.
Da quest’anno è stato istituito un “fondo per il sostegno dei lavoratori con contratto part time verticale ciclico”, al quale si potrà attingere nei periodi di sospensione del contratto, ma quasi certamente si tratterà di una misura insufficiente, data la scarsità delle risorse stanziate.
L’internalizzazione del servizio è l’unica soluzione per garantire condizioni di lavoro dignitose e un adeguato livello di assistenza.
La partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, con la raccolta di 12.000 firme per la delibera di iniziativa popolare, aveva costretto la Giunta Raggi ad attivarsi per avviare il processo di internalizzazione.
L’unica strada per riprendere il percorso è tornare a mobilitarsi!
CUB Scuola Università e Ricerca di Roma