Nonostante i fondi stanziati dalla Regione Lazio a fine dicembre, che sarebbero sufficienti a tenere in vita la Casa delle Donne Lucha y Siesta, nonostante le tantissime mobilitazioni, l’Amministrazione Capitolina procede inesorabilmente nel progetto di sgombero. L’asta giudiziaria per l’immobile è fissata per il 7 aprile.
Lucha y Siesta è uno dei 23 immobili nell’elenco degli sgomberi previsti da Roma Capitale in ottemperanza al decreto sicurezza, insieme a quello dell’ex Lavanderia – Pad 31 di Santa Maria della Pietà, a Monte Mario, che sta vivendo la stessa drammatica situazione: qualche mese fa sono state staccate tutte le utenze, poi, a fronte di una massiccia raccolta di firme e della solidarietà di altre associazioni, ha ottenuto il riallaccio dell’acqua, ma lavora con un costosissimo gruppo elettrogeno.
Per Lucha ieri mattina era previsto il distacco delle utenze, ma il tecnico dell’Acea ha dovuto rinunciare visto il folto presidio in difesa della Casa.
Il Comune di Roma ha manifestato la volontà di partecipare all’asta, per acquistare l’edificio e destinarlo ad attività come quelle svolte da Lucha Y Siesta, inoltre ha messo a disposizione alcuni appartamenti in cohousing per le donne che fino a ieri vivevano nella Casa. Tuttavia ha dimostrato nei fatti un’assoluta mancanza di attenzione per l’esperienza ricca e complessa che Lucha rappresenta. Lucha, infatti, non è solo un centro d’accoglienza per donne maltrattate, è uno spazio femminista e trasfemminista, un laboratorio culturale e politico integrato nel tessuto sociale, è una casa dove le donne che escono da situazioni di violenza possono trovare l’ascolto e il sostegno per ricostruire un proprio percorso di vita.
La Sindaca, Virginia Raggi, ha finora ignorato tutte le richieste di incontro fatte dall’Associazione, che chiedeva una risposta politica, offrendo solo sistemazioni logistiche. Un atteggiamento che dimostra che purtroppo non basta essere donne per comprendere quanto strutturale e trasversale sia la violenza di genere e come si possa combattere.
Il Comitato Lucha alla Città non si arrende, ieri pomeriggio si è svolta una partecipatissima assemblea e oggi continua la mobilitazione.
La CUB Donne esprime solidarietà a Lucha. Continueremo a lottare al fianco delle attiviste affinché questo patrimonio non vada disperso!