Sono anni che da più parti si tenta di intervenire sulla Carta Costituzionale della Repubblica per modificarne il contenuto ad uso e consumo del progetto politico ispirato dalle forze di maggioranza del momento.
Oggi siamo alle prese con la proposta di un taglio consistente del numero dei deputati e senatori eletti alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica italiano.
Saremo chiamati a votare al Referendum del 20 e 21 Settembre, che non prevede il quorum, per avallare o respingere il taglio di 230 deputati e 115 senatori, rispettivamente su 630 e 320 parlamentari: tutt’altro che una operazione insignificante, come alcuni provano a sostenere.
Eppure, l’esperienza di tutti questi anni, a partire dal referendum Segni, hanno dimostrato che il disagio, le crescenti discriminazioni di genere, la precarietà e tutti gli altri problemi sociali non si risolvono con scorciatoie tecniche, che creano illusioni e lasciano intatti i problemi che gravano sui cittadini.
Si è parlato soprattutto di risparmio, mentre si tratta di cifre irrisorie, corrispondenti a quasi un caffè l’anno (0,95€) per ogni cittadino italiano, e come se l’esercizio della democrazia si prezzasse un tanto al chilo e no fossero disponibili altre soluzioni.
A nostro avviso, è necessario ridare autonomia e iniziativa al Parlamento, svincolandolo dalla subordinazione dei Governi che, a forza di decreti, ne hanno svuotato la funzione. Va consentito ai cittadini di riappropriarsi della facoltà di scegliere chi eleggere, sottraendola alle decisioni dei partiti e/o delle lobbies che blindano i candidati e li selezionano ad uso e consumo delle loro necessità.
Con la riduzione dei parlamentari si aumenta il numero degli abitanti per ogni eletto, diminuendo così la possibilità di ogni singolo cittadino di essere rappresentato e rendendo sempre più difficoltose ed esose le campagne elettorali, sostenibili solo da candidati facoltosi e sempre meno da chi proviene dagli strati più popolari. Per non parlare della diminuzione di rappresentanza delle formazioni politiche minoritarie, a danno della democrazia e della pluralità.
Infine, lo svuotamento della democrazia rappresentativa, soprattutto in assenza di regole di esercizio della democrazia diretta, espone la Collettività al rischio di manipolazioni e spinte autoritarie.
INCONTRIAMOCI E PARLIAMONE:
PER UN VOTO CONSAPEVOLE E UNA SCELTA PONDERATA
GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2020 – ore 15,30
presso la “CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE”
(via della Lungara 19 Roma)
“Le ragioni del NO al Referendum del 20 e 21 settembre 2020”
Interverranno:
Alfiero Grandi (Vicepresidente del Comitato per il NO);
Luca Baiada (Magistrato); Fabrizio de Sanctis (Presidente ANPI di Roma); Luigi Galloni (Giuristi Democratici);
Stefano Fassina (Deputato e Consigliere Comunale di Roma) – Sostenitore del SI
Si potrà seguire il dibattito anche in diretta facebook sulla pagina della Cub di Roma
La partecipazione è consentita, nel rispetto delle norme e del distanziamento, solo a chi sarà munito di mascherina