Alla vigilia del nuovo anno scolastico, ancora mille incertezze e altrettanti gli interrogativi sull’organizzazione del servizio di inclusione scolastica per gli alunni e le alunne con disabilità e sulle condizioni lavorative degli operatori e operatrici addetti/e al servizio.
Già dallo scorso anno era chiaro che le risorse destinate servizio OEPAC sono assolutamente insufficienti. Nel frattempo, è intervenuto, seppure con aumenti contrattuali risicatissimi, anche il rinnovo del CCNL, che ha costretto le amministrazioni ad adeguare le tariffe, con conseguente aumento dei costi.
A Roma, la precarietà che ha caratterizzato lo scorso anno scolastico è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, determinando una fuga di massa dal settore: in molti/e hanno scelto, anche se a malincuore, di cambiare lavoro: oltre alla sospensione del contratto nei periodi di chiusura delle scuole, al part time involontario e agli stipendi al limite della sussistenza, non si può accettare di rischiare ogni giorno di vedersi decurtata la retribuzione o di dover correre da una scuola all’altra per completare il proprio orario di lavoro!
Come sarà il prossimo anno scolastico?
In questi giorni, si rincorrono voci molto preoccupanti sulla possibile riduzione delle ore settimanali di assistenza per i bambini e le bambine, anche alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato, con la quale i giudici hanno deciso che è lecita la diminuzione di ore di assistenza specialistica già assegnate, se motivata dalla scarsità di fondi, con buona pace dell’effettivo esercizio diritto all’istruzione ai bambini e bambine con disabilità.
Alcune cooperative, in attesa di disposizioni più precise da parte dei municipi, stanno proponendo, ai/alle nuovi/e assunti/e, contratti di pochissime ore settimanali o, addirittura, di collaborazione, mentre ai dipendenti e/o soci, riduzioni del parametro orario.
Una situazione che lascia presagire possibili disagi non solo per le difficoltà organizzative nei vari plessi scolastici, ma anche per gli e le studenti, che non avranno la garanzia delle ore di assistenza quantificate nel PEI, e per i lavoratori e le lavoratrici che dovranno accontentarsi di salari da fame o dovranno svolgere le ore di lavoro contrattuali su un numero maggiore di utenti, magari su scuole o plessi diversi.
Intanto, alcune scuole stanno già comunicando che il servizio OEPAC non sarà attivato all’apertura delle scuola, ma solo qualche giorno più tardi, negando ai bambini e alle bambine con disabilità il diritto all’assistenza dal primo giorno di scuole e costringendo, nei casi più gravi, le famiglie a tenere a casa propri figli.
Occorre organizzarsi e reagire, sia sul piano locale, nei confronti delle cooperative e degli enti locali, sia sul piano nazionale, per la rivendicazione della statalizzazione del servizio di inclusione scolastica!
La CUB SUR di Roma continuerà, con ogni mezzo disponibile, il percorso di lotta, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori.
Discutiamone insieme, Venerdì 13 Settembre, alle ore 18
CUB Scuola, Università e Ricerca di Roma