Sconcertante sentenza del Consiglio di Stato: se non ci sono i soldi, i diritti non sono garantiti

Non c’è pace per il servizio di inclusione scolastica!
Alla vigilia di Ferragosto è stata pubblicata una scocertante sentenza del Consiglio di Stato che, facendo riferimento al concetto di “accomodamento ragionevole”, stabilisce il principio per cui l’assistenza educativa per l’autonomia e la comunicazione, pur essendo un servizio fondamentale, può essere ridotta, per ragioni di bilancio.
Una sentenza che, a nostro avviso, rappresenta un pericoloso precedente, sulla base del quale le amministrazioni potranno, appellandosi ad esigenze di bilancio, operare tagli sul servizio, anche in contrasto con quanto indicato nel PEI, con gravi conseguenze sia sulla stabilità del lavoro sia sul concreto esercizio del diritto all’istruzione per i bambini e le bambine con disabilità. In questo modo viene ribaltata la logica del servizio di inclusione scolastica, che dovrebbe essere basata sulle effettive esigenze degli alunni e delle alunne con disabilità, anziché su logiche economiche e finanziarie.
Questa sentenza rafforza la nostra convinzione che l’internalizzazione del servizio educativo per l’autonomia e la comunicazione sia l’unica vera soluzione, per garantire la stabilità lavorativa degli operatori e delle operatrici e, contemporaneamente, la qualità dell’assistenza.
Siamo pronti/e a riprendere le mobilitazioni contro qualsiasi tentativo di ridurre o limitare il diritto all’inclusione ed il diritto ad un lavoro stabile e dignitoso!

CUB Scuola, Università e Ricerca di Roma