TUTTI IN PIAZZA SOTTO LA REGIONE LAZIO
Giovedì 19 Novembre, ore 16
Roma – Piazza O. da Pordenone
L’emergenza sanitaria in veloce ripresa sta consolidando le carenze strutturali della sanità, già subite da tutti e tutte da marzo a maggio, facendo riemergere tutte le negligenze di questa Regione.
L’unica differenza è che oggi la chiusura totale non è più tra gli obiettivi per tutelare la salute di cittadini e cittadine.
Sono passati mesi dal lockdown, utilizzato non solo come mezzo di contenimento dei contagi, ma anche di contenimento delle proteste, la situazione, tuttavia, non accenna a migliorare, anzi si continua ad ignorare la prevenzione, depotenziando i servizi territoriali, e le USCA restano solo sulla carta.
Mentre nella prima fase siamo stati colti improvvisamente dagli eventi, crediamo che oggi restare a guardare l’inefficienza della Regione Lazio non sia più possibile.
I temi sono molteplici e le denunce di cittadini e cittadine sono giornaliere: file infinite ai drive-in o ritardi enormi nei tamponi alle scuole poste in quarantena, visite ambulatori rinviate di almeno 10 mesi (si fa solo l’intramoenia), reparti e pronto soccorso chiusi, interventi rinviati per far spazio ai ricoveri covid!
Il Sistema Sanitario Regionale cerca di porre rimedio alle proprie inefficienze “passando il lavoro” e nuovi finanziamenti/accreditamenti alla sanità privata, come le ultime convenzioni per i test antigenici, posti letto covid e post covid, visite di urgenza. Il sistema è completamente saltato e palesemente non tiene più, né sulla cura né sull’emergenza, così come la nostra paziente richiesta di prevenzone e salute. E oggi NON ci possono più dire che non ci sono i soldi per farlo. Vogliamo controllare come verrano spesi.
Siamo convinti che oggi sia necessario scendere in piazza per unire il tema lavoro al tema sociale. Diamo voce alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità e ai cittadini/cittadine che sopportano sulle loro spalle uno scempio politico che ha annientato la sanità pubblica, il welfare, la scuola e i trasporti.
Chiediamo:
- Assunzioni stabili immediate di infermieri idonei, dalle graduatorie
- Assunzioni stabili di OSS tramite concorsi più snelli, che riconoscano gli anni di lavoro svolti nelle cooperative o con partita IVA, come previsto dalla L. 4/2017, per garantire, costruire e potenziare una rete di servizi territoriali validi, efficaci e rispondenti ai bisogni di tutti e tutte.
- Assunzione immediata di medici, che oggi sono mandati allo sbaraglio, con contratti libero-professionali o a tempo determinato.
- Assunzioni immediate di personale amministrativo, con il riconoscimento della L. 4/2017, che consentano di avere delle centrali operative efficaci e rapide, siain questa fase di emergenza, che nell’attività normale.
- Il rafforzamento della medicina territoriale, specialistica e ambulatoriale, dei dipartimenti di Igiene e Prevenzione, che garantiscano la salute e la prevenzione.
- Il riconoscimento ai lavoratori e lavoratrici della Sanità, sia pubblica che privata, di un unico contratto e dell’indennità di malattie infettive a tutt* coloro che vengano a contatto con pazienti contagiati.
- L’immediata attivazione delle infermerie nelle scuole, per garantire presidi sanitari adeguati, che permettano a studenti, insegnanti, educatori, personale ATA e di segreteria le giuste tutele, per avere certezza immediata di eventuali positivi e poter gestire al meglio le quarantene.
- Il potenziamento dei consultori familiari, mediante l’assunzione di personale, l’implementazione di spazi adeguati e la fornitura materiale sanitario, nei quali venga avviata immediatamente la somministrazione della RU 486 (aborto farmacologico), si garantisca sicurezza e autodeterminazione alle donne che decidono di abortire, in modo che non siano costrette a recarsi negli ospedali, il cui il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza è spesso negato a causa del numero di obiettori di coscienza.
- La garanzia del diritto alla salute, dentro e fuori l’emergenza sanitaria.
E’ IL MOMENTO DI DIRE BASTA!
BASTA al modello di Sanità imposta dal nostro Servizio Sanitario Regionale. BASTA finanziamenti fiume a privati.
BASTA con appalti ed esternalizzazioni di servizi e operatori e operatrici. BASTA agli attacchi e ammonizioni al personale sanitario che denuncia pubblicamente l’inefficienza del Servizio Sanitario Regionale.
PER IL DIRITTO AD UNA SANITA’ PUBBLICA, UNIVERSALE, GRATUITA, LAICA ED UMANIZZATA CHE FINALMENTE GARANTISCA SALUTE ATTRAVERSO PREVENZIONE, CURA E RIABILITAZIONE.
NESSUN RICATTO TRA SALUTE E REDDITO
Sottoscrivono il documento:
USB Sanità Regione Lazio – Cobas Sanità Università e Ricerca – CUB Sanità
Potere al Popolo – OSA – Risorgimento Socialista – Comitato Roma 12 Beni Comuni
Ex Lavanderia Santa Maria della Pietà – Coordinamento Assemblee Consultori delle Donne e Libere Soggettività del Lazio – Fronte di Lotta No Austerity