I gestori di Money transfer guadagnano sulle rimesse dei lavoratori e delle lavoratrici stranieri che, lontani da casa, lavorano e inviano denaro alle proprie famiglie.
L’Italia è uno dei primi dieci Paesi al mondo per invio di rimesse; un trasferimento unilaterale di denaro verso l’estero, effettuato da persone straniere a beneficio di un altro individuo residente nel suo Paese d’origine, in genere familiari, parenti o amici.
Stando ai dati del 2018 della Banca Mondiale e secondo quelli di Banca d’Italia del 2019, il totale delle rimesse di lavoratrici e lavoratori stranieri dall’Italia verso l’estero ammonterebbe a 6,1 miliardi di euro. Tra i principali destinatari di rimesse troviamo Francia, Cina, Romania, Nigeria e Marocco.
“Siamo grati a questa comunità di cittadini del mondo per aver dato il proprio contributo qui in Italia e al contempo per aver supportato e sostenuto le loro famiglie in patria” ha affermato Gabriel Sorbo, Head of Network, Western Europe, Western Union, azienda statunitense di servizi finanziari, nota per i servizi di trasferimenti di denaro. Il suo fatturato ammonta a 5,6 miliardi di dollari e le condizioni storiche in cui viviamo fanno prevedere una crescita esponenziale del giro d’affari del settore.
Il fatturato cresce, quindi, ma Western Union licenzia, perché attraverso le delocalizzazioni vuole guadagnare di più.
Infatti, dei circa 200 dipendenti in forza in Italia prima del 2012, ne rimarranno solo 39, quando la procedura di licenziamento collettivo sarà portata a termine.
Perché lo scopo di Western Union è quello d’incrementare i propri margini di profitto attraverso la delocalizzazione di gran parte degli uffici amministrativi, del call center, dell’I.T. in altri Paesi (Lituania, Grecia, India, dove i salari sono più bassi e minori i diritti sindacali) mantenendo, però, il ricco mercato italiano.
Il sindacato CUB si è opposto ai licenziamenti e alle delocalizzazioni, con lo sciopero e interessando tutti i canali istituzionali, dove ha trovato scarso ascolto. Purtroppo queste lavoratrici e di questi lavoratori sono stati lasciati soli e alla fine hanno ceduto accettando i licenziamenti. Ha vinto lo scambio profitto/licenziamenti. Per questo chiediamo, a quanti hanno a cuore i diritti di chi lavora, di non scegliere gli sportelli Western Union in occasione dell’invio delle proprie rimesse.
Sfidare un colosso economico, qual è la multinazionale americana, non è un’impresa facile, ma è possibile e, soprattutto, indispensabile per rafforzare diritti e dignità di chi lavora, in qualsiasi paese del mondo.
Uniti per ottenere rispetto, diritti e dignità per tutte e tutti le lavoratrici e i lavoratori.
info: 3394663367